Il libro delle  Email 

email degli amici di Pizzo


Date: Wednesday, March 21, 2001 21:08:41

Subject: sentimento di napitia

carissimi tutti,

  è passato un po' di tempo da quando la mia mail ha visto la prima pagina del sito di pizzo, e da allora continuo a stupirmi di come quelle righe e quelle parole tocchino così da vicino il cuore delle persone che la leggono. Ogni tanto mi arrivano mail di quanti hanno visitato il sito che mi fanno i complimenti, ma che più di ogni altra cosa vogliono farmi sapere che il mio non è un sentimento isolato: è, piuttosto, cosa di tutti quelli che vivono, sono stati o hanno lasciato pizzo. posso parlare allora di un "sentimento pizzitano"? io credo proprio di sì. Quella lettera elettronica di quasi nove mesi fa l'ho scritta più per me, che non per altri. è scaturita da un bisogno egoistico di affermare quello che fino a quel momento è rimasto latente nel mio animo. Ma la cosa più bella, e sinceramente emozionante, è stato scoprire  che posso condividere le mie emozioni con tutti voi, che i miei sentimenti sono i vostri; e più di ogni altra cosa percepire la concreta sensazione che questi vengono pienamente compresi ed accolti con tanto calore. L'estate scorsa i miei zii, saputo il "successo" della mia mail, hanno voluto una copia su carta, e da lì, fotocopia su fotocopia, quella lettera ha fatto tantissimi giri. Io, davvero, mi sono stupita e intimamente commossa per ogni parola di apprezzamento, per ogni occhio lucido che correva sulle parole, per ogni sussulto del respiro di chi ha letto quelle righe. E alla base di questa comprensione che dimostrate nei miei confronti c'è qualcosa di più grande, qualcosa che alla fine unisce chi è legato a questo paese. non credo che qualcun altro potrebbe comprendere appieno. Io ho conservato le mail di quanti mi hanno scritto per rispondermi, e sono tutte persone che come me hanno avuto paura del teschio della chiesa dei morti; che come me hanno lasciato pizzo da piccoli eppure ricordano ogni cosa; che come me apprezzano quell'indiscutibile calore che la gente sa dare, quei profumi e quei colori che uguali, lontano da pizzo, non sappiamo trovare e che forse continuiamo a cercare. Io, per esempio, ho scoperto di non poter fare a meno del mare. Il mare blu, la linea dell'orizzonte lontana lontana, l'occhio che quasi non sa dove guardare perché si perde in tanta immensità. E se noi viviamo di rappresentazioni mentali delle cose che abbiamo intorno, io quando penso al mare vedo il panorama dallo spuntone. il mare che dalla spiaggetta della marina si allunga e si distende fino a vibo marina e oltre, più in là fino a quella linea che a malapena divide l'acqua  dal cielo. Nessun posto, nessuna città mi sembra bella se non ha un simile contorno. trieste e piazza dell'unità che finisce coi moli squadrati sull'acqua delle rive; venezia; genova, a levante con i suoi scogli conficcati nell'acqua verde e a ponente con le sue spiagge a ridosso delle colline brulle; galway, in irlanda, e le scogliere dell'ovest a  picco sul mare; barcellona e i suoi colori che si affacciano sul porto antico. Una città che  sinceramente non riesco ad apprezzare è torino. torino non prevede una via di fuga per gli occhi. non ci sono squarci e aperture fra palazzi dove la vista prende per mano l'immaginazione e la fa spaziare in ampi respiri. torino è tutta regolare, ogni strada piega ad angolo retto. e non ha colore ed è fredda. è di una distaccata eleganza, quell'eleganza fatta di sobrietà, di precisione e della perfezione ossessivamente ricercata. Io vedo la bellezza nelle cose irregolari, un po' imperfette forse: mi piacciono i muri scalcinati dei vicoli di pizzo come quelli dei carruggi di genova, lo scoppio del rosso dei gerani dai balconi, affacciarmi da una casa del carmine e sguazzare nel blu e nel verde dei fondali; perdersi nel dedalo di vicoli in salita e in discesa, ascoltare il vociare rumoroso della gente che si chiama da una parte all'altra della piazza. Perfino la neve sa di pizzo, per me. io la neve l'ho vista quattro volte in tutta la mia vita. la neve è una festa. cade quasi senza far rumore e si posa impune dove le pare, smussa gli spigoli e ruba i colori alle cose. è uno spettacolo giocoso. E, sembrerà strano, ma la prima volta che ho visto la neve è stato proprio a pizzo, forse più di dieci anni fa, ed ogni volta che nevica ritorna quell' euforia che prende di tutti, che fa venire la voglia di raccoglierla a piene mani, che fa sperare che i primi fiocchi caduti non si sciolgano al suolo... e allora voglio salutare e dire grazie a tutti: al prof pagnotta che ha dato spazio alla mia mail e al signor riga che, con lui, cura il sito; a giovanni aloi, francesco donnici, veronique, vincenzo vacatello; ai miei zii, parenti e conoscenti; e a tutti -ma proprio tutti- i pizzitani in giro per il mondo...siete pazzeschi!

  un abbraccio,

  marianna

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NOTA: Il 21 settembre 2006 il sito www.pizzocalabro.it ha superato  il traguardo storico di un milione di pagine visitate dai web nautici di tutto il mondo.  Un grande traguardo per un grande paese.  Pochi in Calabria possono vantare un tale risultato.       

 Giuseppe Pagnotta

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